
…senza dubbio è la natura,
se non altro anche per me.
Il resto l’ho deciso io stesso
fa parte del mio essere,
del mio desiderio.
Mentre i designer di tutto il mondo cercano di creare un brand, e magari ci riescono, per poi vendere milioni di capi uguali in tutto il pianeta, io ho impostato la mia filosofia di vita su un concetto diverso: creare il fascino indosso e intorno alla persona, senza adattarsi al resto del mondo, solo ed esclusivamente riflettendo la personalità di ogni individuo.
Come sono arrivato a questo pensiero?
… fin da piccolo avevo un modo di esprimermi insolito, il mio obbiettivo è sempre stato quello di ESSERE.
Essere per il piacere di come avrei voluto vivere la vita: ciò che le persone chiamano lavoro per me non era interessante, quindi ho scelto la mia soluzione, quella di ESSERE.
L’Essere mi fa nutrire curiosità per tutto ciò che vedo, il desiderio di provare e capire come affinarlo e creare un fascino che non è unico, ma incomparabile: questo è dentro di me in ogni attimo, creandomi emozioni senza uguali, è il mio modo di essere fin da bambino e non conosce i confini di un normale orario.
Che una creazione sia meravigliosamente incomparabile non è abbastanza, io da sempre vivo nell’oltre, l’oltre che non ha una fine, quindi anche nella perfezione trovo sempre qualcosa da migliorare.
Altrimenti la mia ricerca avrebbe una fine, e questo non è possibile perché quello che faccio diventerebbe un lavoro, e io non voglio lavorare: voglio che tutta la mia vita sia una vacanza, piena di emozioni e sogni, nella quale far splendere gli amici che si affidano a me.
Ecco cosa ho fatto della mia particolare visione: l’ho messa al servizio dell’unicità che contraddistingue ogni individuo, per farla diventare incomparabile.
Le mie scelte e i miei percorsi non sempre sono comprensibili, questo mi rende diverso, ma mi fa anche amare dagli amici nel mondo.
Solo per farti alcuni esempi, negli anni ’80 ho creato il bottone a tre fori che era molto diverso da quelli comuni a due o quattro fori: nonostante le difficoltà, dovevo assolutamente realizzare la mia idea, prima vera espressione della filosofia che mi accompagna tuttora.
Sempre negli anni ’80 ho creato l’orlo del pantalone con mezzo risvolto.
Trovavo sia il risvolto, sia l’orlo scarpato o liscio troppo comuni per esprimere la mia visione, perciò ho creato il mezzo risvolto, che addolcisce la vista, aiutando l’immaginazione a percepire uno scenario diverso, incomparabile.
Un altro elemento caratteristico del mio processo creativo è l’assenza dell’etichetta con il mio nome: non esiste una creazione Roberto Biagini che si chiami davvero “Roberto Biagini”. Questo perché, al centro di ciò che faccio, non ci sono io, ma le caratteristiche e la valorizzazione delle persone che si affidano a me.
Ogni mia creazione riporta, invece, le iniziali dell’amico per cui ho creato, appositamente disegnate da me; e una dedica che ricorda un momento passato insieme o ciò che mi ha spinto a disegnare quella creazione proprio in quel modo. Scrivo le mie dediche tra le 5 e le 8 del mattino, quel momento magico avvolto ancora dalla penombra della notte.
A volte mi capita di dover creare per qualcuno che non conosco bene, perciò cerco di farmi raccontare il più possibile riguardo alla persona interessata e lascio vagare la mente, immaginando com’è il suo Essere, in cosa trova piacere, come trascorre il suo tempo.
Essermi vicino significa aprirsi alla scoperta e alla ri-scoperta ogni volta che ci sarà bisogno di creare, perché le mie creazioni rappresentano ciò che sei nel mondo e non possono essere altro che incomparabili.