Un po’ di storia…

Fin da piccolo avevo un modo di esprimermi insolito, da come mi vestivo a quello che facevo, e come lo facevo. Il mio obbiettivo sin da subito era quello di “essere” per il mio piacere di vita, quello che le persone chiamano lavoro.

L’essere creava curiosità in tutto quello che vedevo. Ascoltavo il pensiero delle persone con più esperienza per poi provare le mie idee. Sentivo la necessità di capire come migliorarlo e renderlo affascinante.

Che una creazione sia meravigliosamente incomparabile non è abbastanza, da sempre vivo nell’oltre, quell’oltre che non ha mai una fine, e anche nella perfezione trovo sempre qualcosa che posso affinare per renderla ancora più affascinante.

Se mi comportassi diversamente non sarei io, la mia ricerca avrebbe una fine, e quello che faccio diventerebbe un lavoro, e sicuramente io non sono nato per lavorare.

Le mie scelte e i miei percorsi non sempre sono comprensibili, è questo che mi rende diverso, una diversità che mi fa essere amato dai miei amici nel mondo: questo è stato il mio obbiettivo da tutta la vita.